Potenziare le Reti Oncologiche Regionali

Questo modello organizzativo che coordina strutture ospedaliere e territoriali può garantire l’accesso, la tempestività, la qualità e l’appropriatezza dei percorsi di cura, ma la sua implementazione è ancora disomogenea sul territorio nazionale

Le Reti Oncologiche Regionali rivestono un ruolo fondamentale per un’ottimale gestione dei pazienti affetti da cancro, purtroppo però la loro attivazione sul territorio è ancora molto variegata, con reti pienamente funzionanti in alcune regioni e altre ancora agli albori. Occorre quindi cercare di implementarle, come hanno ricordato gli esperti intervenuti al recente Cracking Cancer Forum, organizzato da Koncept a Bologna.

Il ruolo delle Reti oncologiche

Le Reti Oncologiche Regionali sono un elemento chiave per il miglioramento dell’assistenza dei pazienti oncologici. Permettono di garantire percorsi e interazioni tra le diverse strutture sanitarie sul territorio, a partire dalle case della salute per arrivare a policlinici plurispecialistici e agli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Grazie a questa sinergia è possibile assicurare continuità ed omogeneità nel percorso diagnostico-terapeutico, dallo screening iniziale al trattamento fino alla fase riabilitativa e al follow-up.

«La copertura degli screening oncologici, l’evoluzione delle strategie terapeutiche insieme all’introduzione dei nuovi farmaci hanno modificato la storia naturale della malattia oncologica, e tutto questo richiede una riorganizzazione – fa notare Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia Medica, Comprehensive Cancer Center dell’Ausl-Irccs di Reggio Emilia e coordinatore della Rete Oncologica ed Emato-oncologica della Regione Emilia Romagna -. L’introduzione dell’innovazione nelle diverse aree, dall’imaging, alla caratterizzazione bio-molecolare, alla chirurgia, alla radioterapia e alla terapia medica oncologica, ha migliorato l’aspettativa e la qualità di vita per i pazienti. Tutto questo comporta una maggiore complessità nella gestione di tutto il percorso del paziente oncologico, con un numero crescente di competenze professionali e di prestazioni richieste».

L’appello per definire il Coordinamento delle reti

Sebbene il valore delle Reti Oncologiche sia indiscusso, la realtà è che c’è ancora molto da fare per eliminare le disparità importanti tra le diverse regioni italiane, come sottolinea Pinto. «È fondamentale definire al più presto il Coordinamento Generale delle Reti Oncologiche come sancito dall’Intesa Stato-Regioni 2019, che prevede, insieme a rappresentanti del Ministero della Salute, Agenas, Istituto Superiore di Sanità, Aifa, Regioni e Province Autonome, anche la partecipazione dei rappresentanti delle Associazioni dei pazienti. Senza un coordinamento che rappresenti un punto di riferimento centrale del sistema, non potrà mai essere pienamente efficace lo sviluppo delle Reti Oncologiche Regionali sull’intero territorio nazionale».

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