Esercizio fisico alleato contro il tumore al colon

Uno studio clinico presentato all’ASCO dimostra che l’attività fisica può ridurre il rischio di recidive e la mortalità dopo il cancro colonrettale

In occasione del recente congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) sono stati presentati i risultati dello studio clinico di fase 3 CHALLANGE, pubblicati in contemporanea sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine che hanno dimostrato in modo chiaro come prescrivere l’esercizio fisico dopo la chirurgia per il tumore del colon-retto riduca il rischio che la malattia si ripresenti e diminuisca anche la mortalità.

Il disegno dello studio clinico

Gli autori dello studio, coordinati da Christopher Booth del Dipartimento di oncologia della Queen’s University di Kingston in Canada, hanno coinvolto quasi 900 pazienti in 55 centri (dislocati soprattutto in Canada e Australia) che erano stati sottoposti a resezione chirurgica di adenocarcinoma del colon in stadio 3 o stadio 2 ad alto rischio e quindi sottoposti a chemioterapia adiuvante nei 2-6 mesi precedenti l’inizio dello studio.

I partecipanti sono stati casulmente divisi in due gruppi. Il primo gruppo ha ricevuto informazioni sull’importanza del movimento e di una dieta sana, mentre il secondo gruppo ha seguito un programma di esercizio strutturtao in cui veniva scelto il tipo di attività fisica più adatta a ciascuno (dalla camminata veloce al circuit training) e biosgnava anche seguire sessioni con un personal trainer, due volte a settimana nel primo anno e poi una volta al mese il secondo e terzo anno.

Esercizio fisico strutturato efficace come un farmaco

I dati raccolti hanno evidenziato che il programma di esercizio fisico strutturato consente di ridurre del 28% le recidive e del 37% la mortalità, oltre a migliorare il benessere generale dei pazienti. Un risultato molto positivo, paragonabile a quello ottenibile con terapie farmacologiche, sebbene questo non significa che il movimento possa sostiture le terapie previste dalle linee guida.

«Lo studio CHALLENGE stabilisce un nuovo standard di cura per il cancro al colon – ha affermato Booth durante una conferenza stampa al Congresso ASCO -. Un programma di esercizio strutturato dopo la chirurgia e la chemioterapia adiuvante migliora in modo significativo la forma fisica, la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale. Questi risultati rappresentano un effetto anticancro innovativo e di prima categoria per una nuova forma di terapia».

In chiusura, l’esperto ha però anche sottolineato come per rendere accessibili approcci strutturati di attività fisica ai pazienti, servirebbe un investimento concreto da parte di sistemi sanitari, ospedali e assicurazioni, oltretutto a costi decisamente inferiori a quelli di molte terapie e quindi sostenibile per i sistemi sanitari.

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