Biopsia liquida per scoprire il cancro al pancreas

Promettente un nuovo test sul sangue, denominato PAC-MANN, per la diagnosi precoce dell’adenocarcinoma duttale pancreatico, soprattutto nelle persone ad alto rischio

Un nuovo esame del sangue potrebbe diventare un valido alleato per individuare precocemente l’adenocarcinoma duttale del pancreas, la forma più comune e letale di tumore al pancreas, offrendo la possibilità di migliorare i tassi di sopravvivenza. Il test di biopsia liquida si chiama PAC-MANN ed è protagonista di uno studio pubblicato di recente sulla rivista Science Translational Medicine. Secondo i ricercatori dell’Oregon Health & Science University (OHSU) che lo hanno sviluppato, PAC-MANN potrebbe rivelarsi particolarmente utile nelle persone ad alto rischio di cancro al pancreas, come le persone con una storia familiare o con predisposizione genetica, per esempio, in quanto portatori di varianti patogenetiche nei geni BRCA.

Come funziona PAC-MANN

I diversi test di biopsia liquida analizzano vari marcatori, a partire dal DNA tumorale circolante (ctDNA) fino ad arrivare a proteine ​​e altre molecole tumorali presenti nel sangue, con lo scopo di fornire informazioni cruciali sulla presenza del tumore e sulla sua possibile risposta a una specifica terapia.

Il test PAC-MANN, acronimo di “Protease activity-based assay using a magnetic nanosensor”, utilizza un piccolo campione di sangue per rilevare cambiamenti nell’attività di specifiche proteine, chiamate proteasi, che degradano altre proteine. Il cancro al pancreas presenta un’elevata attività proteasica, responsabile della degradazione del tessuto connettivo sano, consentendo al tumore di crescere e diffondersi. PAC-MANN riconosce una proteasi specifica, unica nel cancro al pancreas, per distinguere la malattia dalla sua assenza negli individui sani.  Non solo, il nuovo test di biopsia liquida utilizza un sofisticato sistema basato su nanoparticelle: nanosensori, costituiti da una sorta di biglia magnetica legata a molecole fluorescenti. agiscono come “rilevatori intelligenti”. In pratica le proteasi presenti nei campioni di sangue prelevati da pazienti affetti da tumore al pancreas scindono la molecola fluorescente dalla biglia. I campioni positivi emettono un semplice segnale fluorescente che può essere rilevato e analizzato, consentendo ai medici di stabilire se è presente un cancro al pancreas, anche in fasi molto precoci, con una grande precisione.

I risultati del nuovo test

PAC-MANN è stato testato utilizzando i campioni di sangue di oltre 350 pazienti con cancro al pancreas, appartenenti a categorie ad alto rischio, e di controlli sani.

 Il test si è rivelato in grado di distinguere correttamente i pazienti con tumore al pancreas da quelli sani e da quelli con patologie pancreatiche non cancerose nel 98% dei casi. Ha inoltre contribuito a individuare il tumore in fase iniziale con un’accuratezza dell’85% se utilizzato in combinazione con un altro marcatore associato al tumore al pancreas, l’Antigene Carboidrato CA 19-9, una proteina che viene prodotta in eccesso dalle cellule di alcune forme di tumori gastrointestinali, tra cui il cancro al pancreas.

«Il nostro test – riferisce Jose Montoya Mira, uno dei ricercatori che hanno condotto lo studio – consente uno screening più efficace e meno invasivo, a differenza dell’ecografia endoscopica e di altri test di biopsia liquida che richiedono grandi volumi di sangue, consentendo così di eseguire il test più frequentemente per una diagnosi precoce. Bastano solo 8 microlitri di sangue e 45 minuti per eseguirlo, a un costo inferiore a un centesimo a campione. Questo potrebbe essere facilmente utilizzato in contesti rurali e svantaggiati, dove i test tradizionali non sono o non possono essere utilizzati».

Dalla diagnosi precoce alla possibilità di valutare l’efficacia delle terapie

Il test PAC-MANN potrebbe rivelarsi d’aiuto non solo per la diagnosi precoce del tumore al pancreas ma anche per misurare l’efficacia dei trattamenti e orientare le opzioni terapeutiche.

«Se riusciamo a monitorare in tempo reale la risposta di un paziente alla terapia, possiamo prendere decisioni terapeutiche migliori e migliorare i risultati» fa notare Jared Fischer, professore associato di genetica molecolare alla Facoltà di Medicina dell’OSHU, che ha coordinato lo studio.

I ricercatori statunitensi hanno ora in programma altri studi clinici su larga scala per convalidare l’accuratezza e l’efficacia di PAC-MANN. Questi studi mirano a confermare che il test può rilevare in modo affidabile il cancro al pancreas in diverse popolazioni di pazienti, in particolare nei pazienti ad alto rischio di sviluppare il cancro al pancreas. Una volta dimostrata l’efficacia, i passi successivi includeranno l’ottenimento dell’approvazione da parte dell’ente regolatorio statunitense per i farmaci e i dispositivi medici, ovvero la FDA, e l’integrazione del test nella pratica clinica.

Qualora in futuro la nuova biopsia diventasse disponibile a beneficiarne sarebbero soprattutto soggetti ad alto rischio, come persone con una storia familiare di cancro al pancreas, soggetti con predisposizione genetica (per esempio portatori di varianti nei geni BRCA), soggetti con pancreatite cronica o diabete, condizioni che aumentano il rischio di ammalarsi.

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