Tumore al seno: nuova cura per le vampate da terapie oncologiche

Un nuovo studio segnala gli effetti benefici del farmaco elinzanetant nel ridurre i sintomi vasomotori associati alla terapia endocrina per il carcinoma mammario HR-positivo o per la sua prevenzione

Le donne sottoposte a terapia endocrina per il carcinoma mammario (per esempio con il farmaco tamoxifene o inibitori dell’aromatasi) con recettori ormonali positivi (HR+) o per la sua prevenzione tra quelle ad alto rischio di tumore al seno, per esempio in quanto portatrici di varianti patogenetiche nei geni BRCA, presentano spesso, come effetto collaterale, vampate di calore, che possono essere anche più insidiose di quelle sperimentate dalle donne in menopausa. Per cercare di contrastarle è stato testato il farmaco elinzanetant che agisce bloccando le neurochinine, proteine che giocano un ruolo nella regolazione della temperatura corporea e che sono coinvolte nella comparsa di sintomi vasomotori. Ebbene i nuovi dati, pubblicati sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine, dimostrano che elinzanetant permette di ridurre notevolmente la frequenza giornaliera delle vampate.

Lo studio OASIS-4

Nello studio di fase 3 OASIS-4 sono state coinvolte 316 donne tra i 18 e i 70 anni con sintomi vasomotori da moderati a gravi associati alla terapia endocrina per il carcinoma mammario HR+ o alla sua prevenzione. Le partecipanti sono state assegnate in modo casuale, in rapporto 2:1, a ricevere elinzanetant una volta al giorno per 52 settimane o placebo una volta al giorno per 12 settimane, seguito da elinzanetant una volta al giorno alla dose di 120 mg per 40 settimane. L’obiettivo primario dello studio era la riduzione della frequenza giornaliera di vampate dopo 4 e 12 settimane dall’inizio della terapia.

Prima di inizare la terapia, le partecipianti avevano in media 11,5 vampate al giorno, ma dopo 4 settimane la loro frequenza è diminuita di 6,5 episodi nel gruppo di trattamento e 3 nel gruppo placebo, mentre dopo 12 settimane la riduzione media è stata di 7,8 episodi con il farmaco sperimentale e 4,2 episodi con il placebo.

Le prospettive

Elinzanetant è un farmaco che agisce come antagonista dei recettori delle neurochinine (NK1R e NK3R) nel cervello, con conseguenti effetti positivi sulla frequenza e l’intensità delle vampate di calore, evidenziati in diversi studi condotti sulle donne in menopausa. Ora i nuovi dati suggeriscono che il nuovo farmaco potrebbe rappresentare un’opzione terapeutica anche nelle donne che sperimentano sintomi vasomotori come conseguenza di terapie oncologiche. Non solo, secondo Ann Partridge, direttrice del Dipartimento di Oncologia Medica del Dana-Farber Cancer Institute e autrice di un editoriale di accompagnamento allo studio, elinzanetant potrebbe anche influenzare gli esiti oncologici attraverso la riduzione dei sintomi e il miglioramento nell’aderenza alla terapia endocrina. Questa ipotesi andrà verificata, così come sarà importante individuare quali pazienti possano trarre maggiore beneficio dalla terapia a seconda di fattori come età, stato menopausale e tipo di terapia endocrina.

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